Forse vi starete chiedendo dove è situata questa piazza, perchè a moltissimi turisti che vengono a visitare Roma nessuno dice che c’è un quartiere con questa piazza che è bellissima. Il nome “Quartiere Coppedè” venne così chiamato dallo stesso architetto che lo ha progettato e da cui prende il nome, Gino Coppedè.

È composto da diciotto palazzi e ventisette, tra palazzine ed edifici, disposte intorno al nucleo centrale di Piazza Mincio.   Il 23 agosto 1917 la commissione edilizia fece una richiesta a Coppedè di dare al quartiere un’impronta romana. Così Coppedè utilizzò il tema della Roma antica come le cornici e le modanature alla Roma imperiale ed un arco gigante richiamante gli archi di trionfo del Foro Romano.

L’ingresso principale del Quartiere Coppedè, dal lato di via Tagliamento, è rappresentato da un grande arco che congiunge due palazzi.  Sotto l’arco, oltre a due balconi, si trova un grande lampadario in ferro battuto. L’arco è decorato con numerosi elementi architettonici, che hanno la caratteristica di essere disposti in modo asimmetrico.

Superato l’arco si giunge a piazza Mincio, centro del quartiere. In mezzo alla piazza sorge la Fontana delle Rane, costruita nel 1924. La fontana è costituita da una vasca centrale, di pochi centimetri più alta del livello stradale, con quattro coppie di figure, ognuna delle quali sostiene una conchiglia sulla quale si trova una rana dalla quale zampilla acqua all’interno della vasca. Dal centro della fontana si innalza una seconda vasca, di circa due metri di altezza, il cui bordo è sormontato da altre otto rane. L’arco che sormonta l’ingresso del palazzo situato al numero civico 2 della piazza è una fedele riproduzione di una scenografia del film del 1914 Cabiria.

Per la sua particolare architettura il Quartiere Coppedè fu scelto dal regista Dario Argento come sfondo per alcune scene dei suoi film Inferno e L’uccello dalle piume di Cristallo e nel 1976 dal regista Richard Donner per le sequenze iniziali del film Il presaggio. Tra i film girati nel quartiere si ricorda anche il film noir del 1974 Il profuno della Signora in nero del regista Francesco Barilli e Il Cielo in una stanza di Carlo Vanzina. In una delle villette del quartiere aveva la sua casa romana il tenore Beniamino Gigli.

Il mio consiglio, se venite anche solo per un weekend, fatevi una passeggiata per vedere questa splendida piazza che sta appena dietro la famosa discoteca Il Piper. Buona visita amici!

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2 Responses

  1. In piazza mincio al numero 2 ci sono nato nel lontano novembre 1932 rimanendoci sino all’ottobre 1954. Pur se lontano, quella piazza, quella fontana, ove ci sono caduto parecchie volte nel recuperare le barchette od i sommergibilini fatti col manico di scopa e lamierini ricavati dalle scatolette di carne, RIMARRA’ SEMPRE NEL MIO CUORE

    • Signor Gianni grazie della sua testimonianza, continui a seguirci anche su facebook, instagram e youtube.
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